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Sapevi che...
Tutto quello che c'è da sapere...Cosi il cinema riesce a stregare il nostro cervello
La cosiddetta settima arte attiva i "neuroni specchio", cellule che ci fanno avvertire dolore e gioia proprio come nella vita reale.
Così il cinema riesce a stregare il nostro cervello
Perché siamo affascinati dal cinema e ne veniamo così profondamente coinvolti?
Perché, da sempre, fin da quando l'uomo ha cominciato a rappresentare storie, fin da quando è nato il teatro, gli uomini sono stati ammaliati dal racconto.
Prima della scrittura, con il racconto si è evoluta la nostra civiltà. Anche il cinema rispetta guesta regola, ci racconta delle storie.
LE SUGGESTIONI
Fin dai tempi del cinema muto ha avuto il potere di affascinarci, tante volte ci ha fotto ridere, altre volte piangere, multe volte ci ha coinvolti per le sue qualità estetiche e per le sue suggestioni culturali, sociali e politiche.
Il miracolo di un film è è proprio questo: che, pur essendo tutto finto ridiamo, piangiamo, ci immedesimiamo come se fossimo nel mondo reale. Come sempre, anche questo è opera del cervello, del sol "neuron specefiio", un gruppo di cellule che si attivano quando vediamo una persona che si emoziona e che ci fanno vivere il suo
dolore a la sua giola come se li provassimo noi stessi, attivando circuiti cerebrali in parte identici.
IL FASCINO
In questo modo, come dice Peter Brook, l'attore condivide suoni e movimenti del corpo con gli spettatori, rendendo questi ultimi parte di un evento a cui sentono di partecipare attivamente.
Un altro motivo di fascino di un film è che, come per tutte le storie, pendiamo dalle labbra di chi racconta, come quando siamo ammaliati dalle pagine di un libro, perchè amiamo vivere altre vite oltre la nostra.
E questo perchè ogni esperienza è un apprendimento per la mente, è una nuova sinapsi che si struttura, e noi peer natura siamo fatti per apprendere sempre.
I NUMERI
2 Sono le aree della corteccia cerebrale ospitate nel lobo occipitale: l'area visiva primaria e secondaria
12 Le paia di nervi, i nervi cranici: vanno dal cervello a varie parti della testa, del collo e del tronco
85 I miliardi di neuroni, le cellule specifiche che sono nel nostro sistema nervoso centrale
Per Antonio Damasio, grande studioso della mente, chi ha perfezionato le tecniche e lo stile cinematografico sembrerebbe aver pensato al funzionamento del cervello umano.
In pratica, il nostro approccio alla vita reale e al film si fonda su meccanismi neurofisiologici in gran parte simili.
IL DISAGIO
Il cinema ci parla dell'essere umano, della sua complessità e della sua affascinante mutevolezza. E' una finestra sul funzionamento della mente: talvolta questa finestra può aprirsi su una patologia o un disagio psichico che il film sa raccontare parlandoci di autismo, o di schizofrenia o di Alzheimer, facendoci capire, più di qualunque spiegazione scientifica, l'angoscia che attanaglia chi vive queste malattie, mostrandoci la sofferenza che si prova nel vedere una mente che perde la capacità di ragionare.
I RICORDI
La visione di un film, infine, per la capacità che ha di attivare momenti del passato e risvegliare le emozioni con cui sono stati vissuti, può essere utilizzata nei pazienti con Alzheimer, per riaccendere la loro memoria e far rivivere ricordi che altrimenti andrebbero persi per sempre. La visione di un film, con la sua magia, ci può far sognare sempre.
Fonte: Salute e Benessere de "Il Messaggero"
Giulio Maira
Professore di Neurochirurgie
Humanitas, Milano
Presidente Fandazione Atene
Onlux Roma
Così il cinema riesce a stregare il nostro cervello
Perché siamo affascinati dal cinema e ne veniamo così profondamente coinvolti?
Perché, da sempre, fin da quando l'uomo ha cominciato a rappresentare storie, fin da quando è nato il teatro, gli uomini sono stati ammaliati dal racconto.
Prima della scrittura, con il racconto si è evoluta la nostra civiltà. Anche il cinema rispetta guesta regola, ci racconta delle storie.
LE SUGGESTIONI
Fin dai tempi del cinema muto ha avuto il potere di affascinarci, tante volte ci ha fotto ridere, altre volte piangere, multe volte ci ha coinvolti per le sue qualità estetiche e per le sue suggestioni culturali, sociali e politiche.
Il miracolo di un film è è proprio questo: che, pur essendo tutto finto ridiamo, piangiamo, ci immedesimiamo come se fossimo nel mondo reale. Come sempre, anche questo è opera del cervello, del sol "neuron specefiio", un gruppo di cellule che si attivano quando vediamo una persona che si emoziona e che ci fanno vivere il suo
dolore a la sua giola come se li provassimo noi stessi, attivando circuiti cerebrali in parte identici.
IL FASCINO
In questo modo, come dice Peter Brook, l'attore condivide suoni e movimenti del corpo con gli spettatori, rendendo questi ultimi parte di un evento a cui sentono di partecipare attivamente.
Un altro motivo di fascino di un film è che, come per tutte le storie, pendiamo dalle labbra di chi racconta, come quando siamo ammaliati dalle pagine di un libro, perchè amiamo vivere altre vite oltre la nostra.
E questo perchè ogni esperienza è un apprendimento per la mente, è una nuova sinapsi che si struttura, e noi peer natura siamo fatti per apprendere sempre.
I NUMERI
2 Sono le aree della corteccia cerebrale ospitate nel lobo occipitale: l'area visiva primaria e secondaria
12 Le paia di nervi, i nervi cranici: vanno dal cervello a varie parti della testa, del collo e del tronco
85 I miliardi di neuroni, le cellule specifiche che sono nel nostro sistema nervoso centrale
Per Antonio Damasio, grande studioso della mente, chi ha perfezionato le tecniche e lo stile cinematografico sembrerebbe aver pensato al funzionamento del cervello umano.
In pratica, il nostro approccio alla vita reale e al film si fonda su meccanismi neurofisiologici in gran parte simili.
IL DISAGIO
Il cinema ci parla dell'essere umano, della sua complessità e della sua affascinante mutevolezza. E' una finestra sul funzionamento della mente: talvolta questa finestra può aprirsi su una patologia o un disagio psichico che il film sa raccontare parlandoci di autismo, o di schizofrenia o di Alzheimer, facendoci capire, più di qualunque spiegazione scientifica, l'angoscia che attanaglia chi vive queste malattie, mostrandoci la sofferenza che si prova nel vedere una mente che perde la capacità di ragionare.
I RICORDI
La visione di un film, infine, per la capacità che ha di attivare momenti del passato e risvegliare le emozioni con cui sono stati vissuti, può essere utilizzata nei pazienti con Alzheimer, per riaccendere la loro memoria e far rivivere ricordi che altrimenti andrebbero persi per sempre. La visione di un film, con la sua magia, ci può far sognare sempre.
Fonte: Salute e Benessere de "Il Messaggero"
Giulio Maira
Professore di Neurochirurgie
Humanitas, Milano
Presidente Fandazione Atene
Onlux Roma